mercoledì 22 ottobre 2014

UN GEMELLAGGIO IN NOME DI ANSPERTO

E siamo a tre! Dopo i precedenti gemellaggi culturali con l'associazione Giacomo Bove di Maranzana (Asti) e il Castello d'Albertis di Genova, gli esploratori "eredi" di Gaetano Osculati sono pronti per sancire un nuovo legame con le rappresentanze del Comune di Civate (Lecco): domenica 26 ottobre, una delegazione di circa 40 "biassonesi" (ma il pubblico dell'Osculati conta ormai sempre più partecipanti anche dai paesi limitrofi) non visiterà semplicemente l'eremo romanico di San Pietro al monte, così come i tesori del piccolo borgo ai piedi del Cornizzolo, ma punterà a coronare un rapporto di collaborazione avviato già da lungo tempo. 

Ben prima dell'incontro di presentazione organizzato lo scorso 28 gennaio in Villa Monguzzi, quando furono accolti l'assessore civatese alla Cultura Angelo Isella e i componenti dell'associazione Luce Nascosta, basi comuni di lavoro erano state gettate nel luglio 2011 grazie anche al diretto coinvolgimento del museo civico "Carlo Verri": raccogliendo un'idea lanciata da Lista per Biassono, l'associazione culturale Gaetano Osculati ha infatti lavorato come tramite per valorizzare una via turistica che, in nome dell'arcivescovo medioevale Ansperto da Biassono, possa creare sinergie fra i flussi di visitatori di Milano, Biassono e Civate stessa. E' nell'859  che avviene l'episodio chiave in virtù del quale si sono intrecciati i destini dei tre Comuni: il trasferimento delle spoglie di San Calogero da Albenga a Civate su iniziativa del potente arcivescovo Angilberto II (di cui Ansperto era allora il protetto, ma anche un intermediario per i suoi rapporti confidenziali con l'imperatore Ludovico II).  
Attorno a questo delicato periodo e alle testimonianze sopravvissute sul territorio si sono concentrati diversi studi sia degli Amici di San Pietro, grazie alle pubblicazioni dello storico Carlo Castagna, sia del Gruppo ricerche archeostoriche del Lambro, per mano dell'architetto Gianfranco Pertot e del presidente Leopoldo Pozzi. 

In attesa di offrire al pubblico una mostra tematica che ricostruisca il percorso storico, presentandone al contempo le bellezze naturali e artistiche, il gemellaggio fissa dunque una nuova tappa di un processo destinato ad avere anche positive ricadute economiche su un'area non ancora sviluppata nelle sue piene potenzialità. Proprio l'esempio di Civate - capace di creare un circolo virtuoso di collaborazioni fra parrocchia e amministrazione comunale, unitamente a Fondazione Casa del cieco (dove si conservano gli affreschi romanici di San Calocero), Luce Nascosta e Amici di San Pietro - fungerà da modello per il rafforzamento dell'asse turistico verso la parte bassa del tracciato, in modo tale da poter beneficiare dei previsti flussi di Expo2015. Un appuntamento tanto storico quanto imperdibile, grazie al quale torneranno idealmente a unirsi i pellegrini di ieri coi visitatori di oggi. 

    

Nessun commento:

Posta un commento